Detartrasi e Levigatura Radicolare
Parametri che preannunciano i cambiamenti clinici dovuti alla detartrasi profonda
Tartaro subgengivale
II tartaro subgengivale è stato descritto come una formazione che varia da un deposito sottile a forma piatta ricoprente Ia maggior parte del cemento della tasca a formazioni più ampie a forma di sperone. È necessario conoscere queste variazioni morfologiche perché sono correlate alla reazione tissutale ed alla risposta al trattamento. Vi sono, ad esempio, casi numericamente limitati di parodontiti con minime quantità di tartaro di forma sottile nelle quali si evidenziavano tasche parodontali molto profonde e riassorbimento osseo, associati a minima infiammazione gengivale (Fig.2-13). Come ci si poteva aspettare, la rimozione di queste piccole concrezioni di tartaro e di placca subgengivale, non comporta alcun beneficio per il parodonto. Nei casi parodontali, la conoscenza del tasso di accrescimento del tartaro subgengivale è importante dato che vi è una relazione diretta tra la velocità di riformazione del tartaro subgengivale e la prognosi a lungo termine. La suppurazione dal solco gengivale è una manifestazione clinica della chemiotassi leucocitaria a provenienza da degli organismi presenti nel solco. Sebbene un aumento nella quantità di pus abbia luogo con la malattia quando sia in progressione attiva, non pare vi sia una relazione quantitativa con l'attività della malattia. Esercitando una leggera pressione su una parete gengivale di una tasca non trattata vi è, quasi sempre, I ’ uscita di pus. Concludere che una tasca di questo tipo si stia estendendo attivamente può però essere fuorviante in quanto alcuni pazienti tenuti sotto osservazione per molti anni hanno tasche inalterate che suppurano attivamente. Questa osservazione è da mettere in relazione al fatto che la trasmigrazione dei leucociti dell'epitelio è una caratteristica tipica della risposta gengivale alla placca batterica. Fattori che limitano il passaggio di pus quali l'intimo adattamento della parete della tasca gengivale al dente possono avere importanza per quanto riguarda la quantità di essudato presente (Fig.2-14). Spesso la gengiva retratta permette Ia formazione di molta placca subgengivale che, quando viene compressa può erroneamente far pensare alla presenza di un volume molto grande di pus, quando invece la maggior parte del volume è dato dalla placca batterica. La suppurazione attiva deve quindi essere considerata come un segno di mancanza di salute piuttosto di un indicatore di una malattia in fase attiva. Le sostanze odoranti risultanti dal metabolismo batterico orale comprendono I ’ acido solfidrico, indoli e pirimidine. Queste sostanze sono collegate all'accumulo accresciuto di placca ed alla conseguente gengivite. Le differenze d'odore dell'essudato subgengivale possono essere enormi. Occasionalmente un distinto odore pungente è collegato ad una suppurazione di entità variabile da moderata a grave, ad una moderata infiammazione gengivale e ad abbondanti concrezioni di tartaro subgengivale. Sebbene la ricerca sul collega mento esistente tra l'odore ed i costituenti batterici sia praticamente inesistente, le informazioni ottenibili potrebbero fornirci un nuovo parametro da aggiungere alle nostre attuali conoscenze diagnostiche per un'ulteriore definizione del processo della malattia. L'odore quasi patognomico, come ci si poteva attendere, sparisce coll'esaurirsi della fase acuta. Suppurazione
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