Detartrasi e Levigatura Radicolare
Capitolo 4
Strumenti per la detartrasi e la levigatura
Sin dall'antichità, da quando cioè i cultori della odontoiatria riconobbero l'importanza della rimozione del tartaro e della materia alba (la placca batterica dentale) come trattamento delle malattie gengivali vengono progettati strumenti adatti a tale compito. Raschietti e «scalpelli medici» venivano utilizzati dai romani sin dai tempi di Celso che suggeriva di raschiare le macchie dai denti. Un set, piuttosto elaborato, composto da 14 strumenti a due estremità veniva utilizzato da un medico arabo, Albucasis (936 1013 D.C.). Questi strumenti erano essenzialmente ganci e bulini diritti o leggermente curvi (raschietti a forma di scalpello). Come tutti gli strumenti essi erano composti di tre sezioni distinte: manico, gambo ed una lama affilata (Fig. 4-1). Il continuo miglioramento tecnologico dei produttori di strumenti unito alla genialità dei dentisti ha fornito all'odontoiatra moderno una moltitudine di strumenti in grado di raggiungere ogni area della dentatura. Nel passato i set completi di strumenti spesso includevano un numero così ampio di variazioni nell'angolazione da precluderne l'uso nella pratica quotidiana. Ad ogni modo, alcuni degli strumenti più efficienti di questi sets hanno resistito all'uso prolungato nel tempo ed appaiono ora nei sets di strumenti più recenti. Nel testo alcuni di essi vengono specificatamente descritti, ma strumenti similari con le stesse funzioni e più facilmente reperibili sul mercato possono sostituirli altrettanto correttamente. L' obbiettivo della detartrasi e della levigatura radicolare è di eliminare il tartaro sopragengivale e quello sottogengivale dalle superfici dentali creando così una superficie liscia, non irritante e chimicamente compatibile con l'interfaccia dei tessuti gengivali. Nella rimozione delle ampie concrezioni che possono accumularsi sulla superficie coronale ed immediatamente al di sotto del margine gengivale vengono adoperati strumenti più robusti di disegno particolare. Normalmente sotto il margine gengivale il tartaro si deposita in minor quantità, ma aderisce tenacemente con un contatto adesivo o con una penetrazione nella irregolarità della superficie radicolare. La limitazione di accesso nella tasca parodontale determina la necessità di strumenti più piccoli e robusti, capaci di sfaldare, frantumare e raschiare. Le dimensioni ed il disegno dello strumento ne determineranno l'area d'impiego e l'efficacia. Gli strumenti per la detartrasi coronale e dell'area immediatamente sottogengivale comprendono, falcetti, scalpelli, per profilassi, «zappette» e robuste curette. La detartrasi subgengivale può venir eseguita nel migliore dei modi utilizzando strumenti a zappetta, lime e curette di dimensioni appropriate.
55
Made with FlippingBook Digital Publishing Software