Detartrasi e Levigatura Radicolare
Confronto tra i casi
erano controindicati procedi- menti chirurgici parodontali. Sull'intera dentatura è stato praticato più volte un detartraggio in profondità. L'incisivo centrale mascellare fu spostato in direzione palatale usando un apparecchio di Hawley. Si pose l'accento sulla igiene orale domiciliare e il paziente divenne assai abile nel controllo della placca.
Risultati
Sembra che sull'incisivo centrale superiore di sinistra sia avvenuto il riattacco delle fibre parodontali, come evidenziato dalla ricrescita di osso alveolare (Fig.11-9a e b). Il mantenimento per 16 anni con la detartrasi profonda ad intervalli di 6 mesi ha mantenuto l'attacco parodontale, nonostante la pressione esercitata contro il dente dallo strumento musicale. Negli ultimi anni, l'uso di uno stabilizzatore mascellare è stato sporadico e ciò ha causato una lieve recidiva nella posizione del dente. Confronto tra i casi I casi illustrati mostrano l'applicazione della detartrasi profonda e della levigatura radicolare nella terapia attiva e nella fase di mantenimento. Il primo ed il secondo caso erano di tipo altamente proliferativo, con una chiara relazione tra gli agenti eziologici e le risposte tissutali. Questo tipo di casi reagisce in modo eccezionale alla detartrasi profonda e dovrebbe quindi essere trattato con questa metodica. Il terzo caso pur essendo similare ai primi due, venne però trattato chirurgicamente con una metodica di«moda»aquei tempi, motivo per cui, in un quadrante venne eseguita una gengivectomia. Dato che ilcaso esibiva una iperplasia infiammatoria avrebbe potuto essere trattato in modo eccellente con la sola detartrasi profonda. Il quarto caso aveva delle tasche profonde e solo una leggera infiammazione gengivale e avrebbe quindi risposto solo parzialmente alla detartrasi profonda definitiva. Nei segmenti posteriori i lembi, tipici del periodo, produssero gli attesi cambiamenti gengivali. I denti anteriori vennero trattati con il solo detartraggio profondo. Il regolare mantenimento per mezzo di detartrasi profonda stabilizzò il parodonto per un lungo periodo di tempo nel corso del quale il caso è stato tenuto sotto osservazione Esso rappresentava la normale combina- zione di terapie attive utilizzate nella maggior parte dei pazienti. Nel quinto caso si verificò l'imprevedibile: l'incisivo centrale reagì alla detartrasi con la rigenerazione del parodonto. Questa rigenera- zione ebbe luogo nonostante il trauma continuo provocato dall'uso del clarinetto. Il fatto che il dente fosse monoradicolato e facilmente accessibile alla detartrasi fu un fattore importante per il successo del trattamento. Sebbene la detartrasi profonda ricopra diversi ruolinel trattamento attivo della malattia parodontale, il suo primato nella terapia di mantenimento è indiscutibile.
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