Detartrasi e Levigatura Radicolare

Capitolo 7

Aree in cui si incontrano difficoltà

Sembra che la forma e la quantità di tartaro siano collegate alla reattività tissutale ed al processo patologico individuale. Per esem- pio, le concrezioni a forma di sperone limitate alle superfici prossimali sono un segno quasi patognomico della gengivite necrotica ricor- rente (Fig. 7-1). La tenacia e la durezza del tartaro sembrano anche essere collegate ai caratteri razziali e ciò potrebbe essere dovuto ai diversi costumi dietetici o di igiene orale. È possibile che l'ereditarietà determinifattoridireattivitàtissutalequalilapermeabilitàvascolareola composizione del fluido gengivale. Ho avuto esperienze clini- che con un gruppo di pazienti originari dell'Europa orientale nei quali ho notato laformazione diabbondanti quantità ditartaro subgengivale associata a reazioni infiammatorie proliferative della gengiva. Un'insufficente igiene orale era comunque comune a quasi tutti i pazienti.Idepositi di tartaro di questi pazienti erano a forma di sperone e piuttosto abbondanti, ma abbastanza facili da rimuovere (Fig.7-2).Incontrasto con queste situazioni, molti dei miei pazienti cinesi esibiscono una modesta infiammazione gengivale nonostante siano presenti degliampi depositi di tartaro a forma di sperone o di forma appiattita. Sebbene ·queste ed altre osservazioni simili possa- no essere classificate solo come impressioni esse sono sufficiente- mente coerenti da suggerire ulteriori ricerche sulle inter-relazioni che intercorrono tra gruppi etnici e caratteristiche della malattia. La quantità e la tenacia del tartaro subgengivale come pure la forza e la natura del legame che lo unisce alla superficie radicolare posso- no complicare la detartrasi (Fig. 7-3 da a a c). Oltre a questo vi sono alcuni momenti, nel corso della procedura di detartrasi profonda e levigatura in cui bisogna prestare particolare attenzione alle difficoltà di accesso causate dall'anatomia dentale e dalla forma delle tasche. La tenacia dell'adesione del tartaro subgengivale può essere mi- surata alla visita iniziale tentando di rimuoverne un pò. Nel caso esso risulti adeso in modo estremamente tenace, l'odon- toiatra dovrebbe valutare i pro ed i contro delle varie tecniche disponibili quali: la detartrasi a cielo coperto con l'uso di strumenti subgengivali, l'uso di ablatori ad ultrasuoni o la detartrasi radicolare a cielo aperto successiva all'esecuzione di lembi chirurgici. Per la scelta della prima procedura è consigliabile utilizzare curette pesanti e raschiatori manuali ad ultrasuoni, che richiedono un grande sposta- mento dei tessuti nelcorso dell'intervento. Quantità e tenacia del tartaro subgengivale

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